Ipnositerapia
“Una follie a deux”
Ipnositerapia
La decisione di intraprendere la conoscenza di questo strumento psicoterapeutico è stata dettata da un’esperienza personale con l ‘avvicinamento a questa tecnica come paziente.
Da qui la mia passione ed il mio innamoramento verso la riscoperta delle immense potenzialità della nostra mente in uno stato di coscienza altro, che non è né sonno né veglia ma uno stato di coscienza alterato, uno stato naturale che noi sperimentiamo diverse volte al giorno, ogni 90 minuti circa. Ciò significa che, per gestire meglio la realtà, andiamo in ipnosi da soli pur senza saperlo. Questo accade quando siamo molto concentrati su un’azione, come per esempio durante attivita che richiedono un flading ovvero un immersione in ciò che stiamo facendo, ad esempio la visione di un film che ci appassiona in cui ciò che succede intorno viene eluso, e nonostante qualcuno ci chiami, siamo così assorti che pur sentendo, i suoni passano in secondo piano. Questo perché la nostra attenzione su un’immagine o un pensiero è più focalizzata verso l’interno che verso l’ambiente circostante.
L’immagine più comune dell’ipnosi erroneamente è quella che ci viene fornita da spettacoli di ipnotisti che agiscono in termini di plagio, rendendo l’ipnosi come un costrutto magico da cui prendere le distanze, misterioso, pauroso, ma tutto ciò è una disinformazione ed è un messaggio disfunzionale: nulla può essere fatto senza il consenso e la collaborazione del paziente, nessuno può far fare o far dire delle cose che la persona non voglia in quanto vi è un livello di consapevolezza.
Impiego in psicoterapia l’ipnosi quale strumento elettivo per la cura dei disturbi d’ansia, stress correlati insonnia, bassa autostima, difficoltà di concentrazione nello studio, miglioramento delle prestazioni e delle performance utilizzando un canale meraviglioso e perfetto: la nostra mente.
Durante l’ipnosi si ha una ridistribuzione delle risorse, le energie mentali vengono fatte confluire su una sensazione, su un’immagine, su un’attività che in questo modo risulterà amplificata e permetterà di ottenere fenomeni interessanti con benefici che in ambito clinico vengono utilizzati soprattutto in psicoterapia per il superamento di comportamenti patologici, ma anche in interventi chirurgici, nelle terapie odontoiatriche, nelle analisi strumentali come le endoscopie, nel controllo del dolore cronico e nel parto.
Attraverso l’impiego di indagini strumentali inerenti l’attività cerebrale attrezzature a scansione si sono notati cambiamenti dell’attività cerebrale durante lo stato di ipnosi: ovvero aree più attive sono quelle neocorticali e quella prefrontale, conosciute proprio come le aree della consapevolezza, della coscienza e della concentrazione.
Utizzo l’ipnosi in termini:
- di analgesia ipnotica per la riduzione del dolore acuto e cronico in quanto capace di alleviare sia la componente sensoriale discriminativa dell’esperienza dolorosa, sia la componente affettiva, cioè la sofferenza ed in particolare nei soggetti altamente ipnotizzabili è stato osservato un maggior effetto sulla componente motivazionale affettiva dell’esperienza stessa.
Una scissione tra la componente sensoriale – discriminativa e quella motivazionale affettiva risulterebbe responsabile della normale attivazione d’indicatori involontari del dolore quali un aumento della frequenza cardiaca, della pressione arteriosa, della frequenza respiratoria, della sudorazione, ecc.
Collaboro con studi odontoiatrici in interventi in ambito odontostomatologico ed ortodontico
utilizzando l’analgesia ipnotica laddove vi era l’impossibilità di effettuare l’anestesia in quanto soggetti o resistenti o allergici
- riduzione dello stress
- potenziamento concentrazione
- potenziamento performance scolastiche, come ottenere la massima performance con il minimo forzo sfruttando le potenzialità della nostra mente
- analgesia del dolore da parto si organizzano sedute di gruppo per partorienti
- ipnosi e sport
Utlizzo l’ipnosi con atleti perché consente una concentrazione maggiore e più intensa, che permette di migliorare il gesto tecnico e contemporaneamente di ridurre lo stress, permettendo una migliore gestione della gara, mantenendo l’atleta in una soglia di attivazione ottimale, sia fisica che mentale, per ottenere una prestazione. Alcune aree dell’ipnosi possono essere molto utili ad atleti di ogni tipo e di ogni fascia d’età e di preparazione. Sia il dilettante che il professionista possono migliorare le prestazioni con l’ipnosi applicata allo sport.
Ho seguito atleti delle piu svariate discipline
Tennis tavolo, sci, boxe, canottaggio, judo, nuoto attraverso
immaginazione guidata con la tecniche di visualizzazione potenziamento autostima e fiducia
potenziamento capacita di concentrazione
tecniche di visualizzazione volte al controllo dell’ansia e a ripetere il gesto atletico, rallentandolo per esaminarlo in ogni dettaglio o ripetendolo velocemente per provarlo un elevato numero di volte
non importa vincere o perdere, ma di come si usa la propria mente per la prestazione sportiva!!!!!!!!
Tratto la sindrome del colon irritabile con l’utilizzo dell’ipnosi in quanto la sintomatologia si intensifica durante i momenti di stress che causano un peggioramento significativo della condizione clinica: i soggetti diventando meno ansiosi con l’aiuto di tecniche ipnotiche, diventa meno sensibile il colon e riduce la sintomatologia in quanto l’ipnosi ha un impatto sulla corteccia cingolata anteriore deputata all’elaborazione del dolore e una migliore qualità di vita.
Anche l’autoipnosi è un valido aiuto nel controllo dei sintomi della sindrome, e può essere appresa facilmente e velocemente dotto la guida di un ipnotista esperto.
Ipnosi e psoriasi
L’uso di terapie psicologiche per pazienti con psoriasi è stato proposto basandosi sull’osservazione che la severità della malattia può essere correlate allo stress emotivo.
Ipnosi e mal di testa e cefalee
l mal di testa è una lamentela comune. Esistono numerosi approcci ipnotici che hanno dimostrato la loro efficacia nel trattamento del mal di testa cronico. L’efficacia dell’ipnosi si è dimostrata superiore a quella di altre tipologie di intervento. Un forte vincolo all’utilizzo dell’ipnosi nel controllo del mal di testa, e del dolore più in generale, riguarda la cronicità della sintomatologia
Ipnosi e fertilità: inserire in seguito una breve descrizione tratta dalla tesi: il figlio del desiderio il desiderio di avere un figlio
Insonnia ed ipnosi
La principale caratteristica dell’insonnia è la ricorrente insistenza di uno o più pensieri che continuano a girare nella mente come un disco rotto. Si ha difficoltà a iniziare e mantenere il sonno, oppure la qualità del sonno non è ristoratore
L’insonnia si stabilisce solitamente dopo un lungo periodo di addestramento, durante il quale diventa un’abitudine. Ogni volta che ci si attinge ad andare a dormire la mente si accende ed il disco comincia a girare e i pensieri impediscono di dormire.
Ripetersi di dormire, non fa che peggiorare la situazione, alzarsi, prendere una tazza di latte, distrarsi con un libro, prendere una boccata d’aria fresca, non sono che tentativi futili di evitare il problema. Non appena ci si rimette a letto, il disco riparte, e si rimane con gli occhi aperti.
L’insonnia continua anche se sono state osservate scrupolosamente tutte le pratiche igieniche del buon sonno: riduzione di stimolanti, come la caffeina, eliminazione dei sonnellini pomeridiani, ripresa dell’attività fisica. La valeriana e altre erbe si dimostrano troppo spesso inutili, e nessuna tisana aiuta l’insonne.
Il sonno diventa una sorta di sabbie mobili alla rovescio, in cui più si vuole sprofondare più si rimane a galla.
Quando siano stati effettuati tutti gli esami e i controlli presso una clinica del sonno, che escludano cause somatiche, l’ipnosi offre un’alternativa preziosa rispetto ad altri metodi.
Fino dai primi giorni del suo sviluppo, l’ipnosi è stata confusa con il sonno, sebbene non sia come il sonno. Spesso viene indicata come uno stato ipnoagonico, ossia lo stato che precede il sonno. Qualche volta le persone che si sottopongono ad ipnosi cadono addormentate spontaneamente, specialmente se l’ipnosi è fatta quando il soggetto è particolarmente stanco.
Che l’ipnosi abbia spesso ragione delle insonnie più dure non deve quindi essere motivo di sorpresa.
Spesso un aggiustamento del sonno, o un miglioramento della qualità del sonno (“Dormo più profondamente”), è riportato come un sottoprodotto dell’ipnosi da soggetti che la praticano per altri motivi.
L’auto-ipnosi è un altro metodo per ottenere un rilassamento profondo, eliminare l’iper-attività della mente dell’insonne e diminuire l’eccitazione che sono i sintomi principali dell’insonnia.
Gli approcci, naturalmente, possono essere altri, le tecniche variate, sia dirette che indirette. Si può usare l’immaginazione guidata, come delle registrazioni da far ascoltare a casa, ecc. L’approccio ipnotico non è così importante. Bisogna utilizzare qualunque cosa riduca l’eccitazione del soggetto.
La strategia dell’ipnosi per l’insonnia è quella di far riconoscere al cliente uno stato di profondo rilassamento e renderlo in grado di ripristinare questo stato con l’autoipnosi o con un segnale post-ipnotico. L’ipnosi, in questo caso, può proseguire fino al punto di condurre il soggetto ad un sonno profondo, in modo da rendere automatico il passaggio dallo stato ipnotico a quello del sonno. In questo modo, una volta imparato a ripristinare lo stato della seduta tramite auto-ipnosi, il soggetto sarà condotto in uno stato di trance che porta naturalmente al sonno. Un rilassamento progressivo molto lungo, formulato in maniera lenta e noiosa, come una cantilena o una litania, può essere tutto quello che serve. Quando è possibile, si può fare un rilassamento progressivo fatto con il soggetto già sotto le coperte: funziona a meraviglia, e conduce ad un sonno profondo in una ventina di minuti.
Un metodo molto semplice di autoipnosi per combattere l’insonnia è quello di prendere tre respiri molto profondi, con gli occhi chiusi, stando sdraiati nel letto, nella posizione in cui si è soliti dormire, espirando l’aria molto lentamente e concentrandosi unicamente sul respiro, accorgendosi dell’aria che entra e dell’aria che esce. Fatto il terzo respiro, bisogna rimanere nella posizione di partenza e continuare a respirare stando concentrati sul respiro, e SENZA tentare di modificarlo. Questa soluzione basta a molte persone per farsi una bella notte di sonno. Ripetuta una notte dopo l’altra, nel giro di quindici giorni, o anche meno, ristabilisce i normali ritmi del sonno.
Una bella suggestione per l’insonnia è ripresa da un compendio di medicina del 1894: “Stanotte dormirai, e nessuna preoccupazione che puoi avere avuto, ti impedirà di dormire”.